Il 13 e la missione Apollo.
Alla NASA non sono superstiziosi, per cui non si preoccuparono minimamente quando si trattò di programmare il terzo volo spaziale umano sulla luna, a bordo dell‘Apollo 13. Ma alcuni familiari e amici degli astronauti erano vittime della triscaidecafobia (paura del numero 13), per cui decisero di rivolgersi a un sensitivo per sapere cos’aveva in serbo il futuro. La persona che interpellarono era Dame Sybil Leek, la famosa astrologa di Melbourne Beach, in Florida. Nelle sue previsioni, l’astrologa vide segnali di grave pericolo, e forse anche di morte, per due dei tre membri dell’equipaggio. Significava forse che sarebbe accaduto qualcosa ai due che dovevano scendere sulla luna con il modulo lunare, mentre il terzo, rimasto a bordo, sarebbe tornato sano e salvo? Dame Sybil non lo pensava. Benché perplessa, l’astrologa spedì copie della sua previsione a diverse persone, compreso Rudy Wells, ex ufficiale medico dell’Aviazione a Cocoa Beach. Pochi giorni prima del lancio, la NASA annunciò che uno dei tre astronauti era stato sostituito, perché aveva contratto una malattia che poteva trasmettersi agli altri due. L’astrologa ne dedusse che l’astronauta che, nelle sue previsioni, non correva pericolo era ovviamente l’escluso. ll lancio dell’Apollo 13 avvenne l’11 aprile 1970. Due giorni dopo, il 13 aprile, un serbatoio di ossigeno liquido esplose, causando seri danni al modulo di servizio. I tre astronauti, Jim Lovell, Jack Swigert e Fred Haise, rischiarono di perdersi nello spazio, ma riuscirono a usare il modulo lunare come scialuppa di salvataggio per gran parte del rocambolesco viaggio di ritorno sulla terra. Non esiste alcuna prova statistica che il 13 sia un numero più sfortunato degli altri, come del resto non c’è spiegazione razionale per la previsione dell’astrologa Dame Sybil Leek.